0

Welcome back

Oggi leggevo un post di un anno fa. Una ricetta. Ma con un bellissimo racconto davanti. Una storia, storia di gratitudine e di amicizia, storia di amore e di famiglia. Saranno mesi che non scrivo un racconto del genere. Non è la prima volta che mi capita, questo blocco da pagina bianca. Mi sono chiesta molte volte se i lettori, non gli amici sia chiaro, ma gli utenti, potessero essere distolti o annoiati dai miei racconti. E la risposta è SI. Loro sono annoiati. Loro vogliono la ricetta, illustrata bene, e basta. Gli amici invece vogliono i racconti. Io voglio i racconti. La scrittura è una mano santa per molti mali. E’ una valvola di sfogo, è un momento di libertà. Allora ho deciso di inaugurare questa nuova sezione del blog. Si chiama appunto BLOG. Fantasia, direte, eh! Eh già, perché sarà un racconto: Un diario personale, separato dalle ricette, ma anche correlato.

Non è stato un momento di silenzio forzato, il mio. Chi mi conosce sa quanto il mio tempo libero sia pochissimo ma quanto cerchi di ritagliarmi uno spazio per quello che mi piace. Nulla di speciale, credo sia quello che facciamo tutti. Ma sono stati mesi piuttosto duri. Io e la mia famiglia abbiamo passato un periodo molto pesante e sono poche le persone con le quali ne ho parlato. Il mio papà ha avuto un tumore. Ecco ora a scriverlo, così come a dirlo mi fa ancora paura. Si è accorto di qualcosa a metà estate. E solamente dopo 4 mesi possiamo dire che l’incubo è finito. Siamo stati fortunati. Ce ne siamo accorti in tempo. Era una cosa circoscritta. Ma io non so neanche descrivere la paura, l’ansia e la noncuranza per il resto che mi ha attanagliata durante questo periodo. Ti dicono che devi provare ad andare avanti normalmente. Ti dicono che non devi escludere determinati discorsi solo a causa della malattia. Che non devi proteggere chi sta male ma il tuo atteggiamento nei suoi confronti debba essere invariato. Come se fosse normale. Beh, di normale non c’è nulla. Al solo pensiero di perdere il mio papà mi si gela il sangue nelle vene. Mi scende la pressione alle caviglie. Mi sento male. L’amore è da sempre legato alla paura di perdere qualcuno.

Dire che ora mi sembra di camminare su una nuvola è dire poco. Non ho mai voluto essere una di quelle persone che si accorgono dell’importanza delle cose o delle persone solo dopo averle perse. Lo trovo molto stupido. Io voglio godermi le cose belle quando sono qui accanto a me. Perché ce ne sarà eccome di tempo in cui ne sentirò la mancanza.

DUbai-2B126

You Might Also Like...

4 Comments

  • Reply
    m4ry
    14 Dicembre 2015 at 10:14

    Io, il blog, non riesco a viverlo in maniera diversa da come faccio…la cucina e le foto fanno parte della mia vita, come tutto il resto…il risultato è un minestrone, e ognuno, alla fine, prende ciò che vuole.
    Questo periodo l’abbiamo vissuto un po’ insieme…so come stavi…ci sono passata. E so come stai ora…il senso di sollievo che provi e il desiderio di non sprecare nulla…
    Ti abbraccio Silvia e sono felice che sia andata così…sono vittorie importanti.
    <3

  • Reply
    Silvia Brisi
    14 Dicembre 2015 at 20:36

    Un grande abbraccio Silvia, immagino cosa abbiate pasato e sono davvero contenta che certi mali si riescano a vincere!!

Leave a Reply