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Il primo passo

Forse il primo passo verso la risalita inizia proprio quando diventi consapevole di quanto stia andando tutto storto. Il primo, primissimo passo. Questo non vuol dire che sia lo start. Spesso ci si arena proprio sul primo passo. Spesso ci sembra che fatto quello, la gamba dietro sia come bloccata. Forse ci fa stare meglio rimanere ancora un po’ in quel dispiacere. Almeno ci permette di non rischiare. Di non faticare. Di non metterci di nuovo in gioco.

In quei momenti vorrei solo passare le mie giornate come Bridget Jones. Magari potessi. Ma ci sono sempre troppe cose da fare. Troppe persone a cui parlare. Troppe situazioni da dover affrontare. Che noi, in un modo o nell’altro, passiamo sempre in secondo piano. I programmi che facciamo, seguono i ritmi serrati delle nostre vite. Forse anche solo per quello ci fermiamo sempre e solo a quel primo passo. Ci sembra di muoverci tutti i giorni, ma nella realtà la nostra coscienza non riesce ad elaborare un bel nulla.

Le giornate scorrono veloci, e guarda, è già estate. Eppure non era neanche primavera quando eri felice. Eppure i fiori hanno iniziato a sbocciare, e la vita che continua ti ha fatto essere malinconica, perché nonostante il mondo ti fiorisca addosso, tu non provi quella sensazione di serenità e rinascita. Ed ecco subito l’estate, con la sua afa e la città invivibile Ti viene voglia di scappare ,ma sempre per i ritmi serrati, fatichi a prenderti i tuoi tempi e spazi.

Una giornata al lago. Con la sua calma piatta. Con la sua tristezza quasi innaturale in mezzo al verde di una natura rigogliosa. Forse hai imparato troppo da lui. Quella calma apparente in superficie e acque scure e vortici, che si nascondono sotto una tavola blu di incredibile bellezza.

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